Sindrome Poems
COS’
È
La sindrome POEMS e una patologia rara multisistemica definita dalla coesistenza di polineuropatia (P) e gammopatia monoclonale (M) e dalla loro associazione con altre alterazioni tra cui le più importanti che contribuiscono alla definizione della sindrome sono organomegalia (O) (epatomegalia, splenomegalia, linfoadenopatia), endocrinopatia (E) (surrenale, tiroidea, pituitaria, gonadica, paratiroidea e pancreatica) e alterazioni cutanee (skin) (S) (iperpigmentazione tipica, ipertricosi, emangiomi cutanei, acrocianosi).
La sindrome predilige il sesso maschile (M/F: 2,5/1) e, tipicamente, insorge nella quinta-sesta decade di vita, con un'età media di esordio di 48 anni per gli uomini e di 59 anni per le donne.
COME SI RICONOSCE I sintomi all’esordio sono per lo più legati alla Polineuropatia bilaterale, che coinvolge sia le fibre motorie che quelle sensitive degli arti inferiori, e che si manifesta con debolezza muscolare di braccia e gambe, formicolii, intorpidimento, dolore urente e deficit della sensibilità. In circa la metà dei pazienti è possibile riscontrare un'organomegalia, cioè un aumento di dimensioni di alcuni organi interni, più frequentemente linfonodi, fegato, milza e, raramente, cuore. Fra le alterazioni endocrinologiche, le più comuni sono l'ipotiroidismo e l'insufficienza surrenalica; non è raro anche un coinvolgimento della funzione sessuale, con aumento del livello di estrogeni nel sangue che determina, nell'uomo, impotenza e ginecomastia, cioè sviluppo eccessivo delle ghiandole mammarie, e nella donna assenza del ciclo mestruale e ipertricosi. Sono frequenti anche: diabete mellito/intolleranza al glucosio. Nel sangue dei pazienti si evidenzia tipicamente un aumento di alcune proteine anomale, dette paraproteine o proteine M, che sono parti di anticorpi rappresentate dalle catene leggere, o lambda, delle Immunoglobuline A e G, ovvero IgA-lambda e IgG-lambda, prodotte in eccesso a causa dell'abnorme proliferazione plasmacellulare. Altre possibili manifestazioni cliniche comprendono: alterazioni cutanee, o skin changes, quali iperpigmentazione, ispessimento e sudorazione eccessiva della cute; acrocianosi, cioè colore bluastro delle dita di mani e piedi; fenomeno di Raynaud, disturbo circolatorio caratterizzato da crisi ricorrenti di vasospasmo con variazione del colorito cutaneo; sviluppo di angiomi, formazioni patologiche costituite da vasi sanguigni o linfatici; manifestazioni vasculitiche; alopecia, cioè perdita di peli e capelli. Sono frequenti anche edemi agli arti inferiori e dolori articolari. Per confermare il sospetto clinico di Sindrome POEMS deve essere evidenziata, mediante indagini di immunoelettroforesi, la presenza nel sangue e nelle urine della paraproteina M, correlata al disturbo proliferativo plasmacellulare. Le radiografie permettono l'individuazione di eventuali lesioni ossee litico-sclerotiche dovute alla proliferazione delle plasmacellule. Lo studio elettromiografico della velocità di conduzione dei nervi, che serve a dimostrare il rallentamento della velocità di conduzione degli impulsi elettrici. Gli ultimi criteri diagnostici per fare diagnosi di POEMS, pubblicati nel 2011 (Dispenzieri 2011) richiedono oltre alla contemporanea presenza di polineuropatia e gammopatia monoclonale, la presenza di uno tra gli altri tre criteri maggiori (Malattia di Castleman, lesioni ossee sclerotiche e valori elevati di VEGF) e uno tra i sei criteri minori (organomegalia, effusioni/edema/ascite, endocrinopatia, alterazioni cutanee, papilledema e trombocitosi/ policitemia).
COME SI CURA Poiché la causa della Sindrome POEMS non è al momento nota, non esiste un trattamento causale standardizzato; è comunque ormai accertata la necessità di curare preliminarmente il disordine proliferativo plasmacellulare. In caso di plasmocitoma solitario o lesione osteosclerotica isolata, il trattamento d'elezione è rappresentato dalla radioterapia, oppure dall'asportazione chirurgica, con frequente guarigione della sindrome. Nella maggior parte dei pazienti, tuttavia, il disordine plasmacellulare non è solitario, ma
presenta un coinvolgimento sistemico con infiltrazione diffusa del midollo osseo; in tali casi è indicato un trattamento chemioterapico, che prevede la combinazione di corticosteroidi ad alte dosi e di farmaci immunosoppressori. I primi sono utilizzati frequentemente e con beneficio, ma sono insufficienti, da soli, a controllare le eventuali recidive di malattia se non associati a una chemioterapia specifica. I farmaci chemioterapici devono essere attentamente selezionati per escludere i farmaci che possono avere un effetto tossico sula neuropatia. La terapia con immunoglobuline endovena ad alte dosi e plasmaferesi non sempre ha dimostrato un'effettivo beneficio. Alcune recenti evidenze riportano l'efficacia del farmaco anti-VEGF bevacizumab; i risultati sono tuttavia ancora in fase di valutazione.
presso Ospedale San Raffaele |