Sindrome di Arnold-Chiari
COS’È
La malformazione di Chiari è una anomalia strutturale della fossa cranica posteriore, il cui volume risulta inferiore alla norma, che si caratterizzata per l’erniazione, di oltre 5 mm, delle tonsille cerebellari attraverso il forame magno. Questa condizione malformativa può produrre sintomi di disfunzione a carico di alcune porzioni del sistema nervoso centrale; in particolare
La CM può decorrere in maniera isolata o essere associata ad altre condizioni patologiche, quali la siringomielia, l’idrocefalo, i disrafismi spinali, la scoliosi, le malformazioni della cerniera cranio spinale e numerose altre sindromi genetiche. Se ne riconoscono tre varianti (malformazione di Chiari tipo I, II, III) ciascuna delle quali con eziologia e andamento clinico peculiari. COME SI RICONOSCE La diagnosi può essere confermata oltre che da un'accurata valutazione neurologia/chirurgia tramite esami strumentali quali la TC del cranio, la Risonanza Magnetica del cranio e del rachide in toto, gli studi di neurofisiologia quali i potenziali evocati uditivi, somatosensoriali e motori, gli studi neuro-urologici. Allo stato attuale non è possibile una diagnosi genetica della malattia. COME SI CURA Nei pazienti sintomatici la terapia è neurochirurgica e può consistere, a seconda della variante e della sintomatologia presentata dal paziente, in una decompressione osteodurale del forame magno, in un intervento di deancoraggio midollare, in un intervento di derivazione liquorale o di drenaggio della sisingomielia. Giova ricordare che buona parte dei pazienti sono paucisintomatici e in questi è possibile una gestione farmacologica dei sintomi senza bisogno di ricorrere in prima battuta alla chirurgia. Esistono anche individui del tutto asintomatici in cui il riscontro della malformazione è incidentale e per i quali è indicata solo l’osservazione clinico-strumentale presso Ospedale San Raffaele |