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Poliposi familiare

COS’È
La poliposi adenomatosa familiare (FAP, dall’inglese Familial Adenomatous Polyposis) è una sindrome ereditaria con trasmissione autosomica dominante caratterizzata dallo sviluppo di centinaia/migliaia di polipi adenomatosi colonrettali, i quali, se non trattati, nella FAP classica presentano un rischio di evoluzione in neoplasia maligna del colon-retto pari a quasi il 100% prima dei 50 anni. La forma attenuata della FAP (AFAP dall’inglese Attenuated Familial Adenomatous Polyposis) è invece caratterizzata da un minor numero di polipi colonrettali (< 100) e si associa ad un minor rischio di neoplasia maligna colonrettale, pari al 70% circa. Vi è inoltre un rischio aumentato, seppur inferiore a quello del tumore colonrettale, di sviluppare neoplasie a carico del duodeno o dell’ampolla di Vater, stomaco, pancreas, tiroide (carcinoma papillare), tumori desmoidi, fegato (epatoblastoma), encefalo (medulloblastoma). Ulteriori varianti della FAP sono rappresentate dalla sindrome di Gardner e sindrome di Turcot. La presenza di osteomi del cranio e della mandibola, anomalie dentarie, cisti epidermoidi e desmoidi orientano verso la sindrome di Gardner, mentre l'associazione con il medulloblastoma caratterizza la sindrome di Turcot. Sia la FAP che l’AFAP sono definite dalla presenza di una variante patogenetica (mutazione) germinale nel gene APC


COME SI RICONOSCE
I criteri che pongono il sospetto di una FAP sono:
  • La presenza di una variante patogenetica germinale nel gene APC in famiglia
  • Una storia personale di = 100 adenomi colonrettali cumulativi
  • Il riscontro di ulteriori manifestazioni: ipertrofia congenita dell’epitelio pigmentato retinico; osteomi, denti soprannumerari, odontomi; desmoidi, cisti epidermoidi; adenomi duodenali; poliposi del fondo gastrico; medulloblastoma; carcinoma papillare della tiroide; epatoblastoma (età = 5 anni); neoplasia pancreatica; neoplasia gastrica e duodenale.
Si ha invece un sospetto di AFAP in caso di:
  • Presenza di una variante patogenetica germinale nel gene APC in famiglia
  • Storia personale di 10 – meno di 100 adenomi colonrettali cumulativi, frequentemente localizzati nel colon destro, con età di insorgenza più tardiva rispetto alla FAP
  • Riscontro di poliposi gastrica, duodenale e carcinoma papillare della tiroide, desmoidi

In tali casi è indicata l’esecuzione di un test genetico per la ricerca di varianti patogenetiche germinali mediante due tecniche di sequenziamento del DNA definite Next Generation Sequencing (NGS) e Multiplex ligation-dependent probe amplification (MLPA). Tale test genetico, in caso di variante patogenetica nota in famiglia si focalizzerà sulla ricerca di tale variante nel probando, mentre in assenza di variante patogenetica nota in famiglia prevederà l’utilizzo di un pannello multigenico.

CHI SI AMMALA
I pazienti con FAP classica, se non trattati, presentano un rischio di sviluppare una neoplasia maligna del colon-retto pari a quasi il 100% prima dei 50 anni. Possiedono, inoltre, un rischio aumentato di sviluppare ulteriori neoplasie come il medulloblastoma, carcinoma papillare della tiroide (<2%), epatoblastoma (1-2%, in età = 5 anni), neoplasia pancreatica (< 1%), neoplasia gastrica (0,5-1,3%), neoplasia duodenale (4-12%) e desmoidi (neoplasia benigna dei tessuti molli, che tuttavia può presentarsi in forma localmente invasiva). Nei pazienti con AFAP il rischio di sviluppare un adenocarcinoma colonrettale è del 70% circa con un’età media di insorgenza più tardiva rispetto alla FAP classica (> 50 anni). Il rischio di sviluppare neoplasie gastriche, duodenali e tiroidee risulta essere simile a quello della FAP.  

COME SI CURA
Negli individui con FAP/AFAP le strategie preventive sono volte ad identificare precocemente le lesioni preneoplastiche. Il pronto trattamento di queste ultime permetterà di prevenire lo sviluppo della neoplasia avanzata. La prevenzione consiste quindi nella regolare sorveglianza dei distretti corporei a rischio di sviluppare la neoplasia, in particolare il tratto gastrointestinale (colonretto, stomaco, duodeno e papilla di Vater, intestino tenue), tiroide. La sorveglianza degli altri distretti è valutata caso per caso in base al quadro clinico e/o alla familiarità per neoplasia di quel distretto. Inoltre, per quanto riguarda il distretto colonrettale, quando gli adenomi diventano difficili da gestire endoscopicamente per numero/dimensioni/caratteristiche, è raccomandata l’esecuzione di un intervento chirurgico di colectomia profilattica. Esistono due tipi di chirurgia colonrettale profilattica: la colectomia con anastomosi dell’ileo al retto e la proctocolectomia con anastomosi della pouch ileale all’ano. La tipologia di intervento chirurgico offerta al paziente dipende da diversi fattori, tra i quali l’entità del coinvolgimento del retto (numero e dimensioni degli adenomi rettali), l’anamnesi personale di desmoidi addominali, e la discussione con il/la paziente dei vantaggi/svantaggi di ciascun intervento (in particolare in relazione alla sfera riproduttiva).



MEDICI REFERENTI per questa malattia

presso Ospedale San Raffaele

Ospedale San Raffaele - Milano, via Olgettina 60, 20132 Milano, Italia - Tel. 02 26 431
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