Poliposi familiare
COS’È
COME SI RICONOSCE I criteri che pongono il sospetto di una FAP sono:
Si ha invece un sospetto di AFAP in caso di:
In tali casi è indicata l’esecuzione di un test genetico per la ricerca di varianti patogenetiche germinali mediante due tecniche di sequenziamento del DNA definite Next Generation Sequencing (NGS) e Multiplex ligation-dependent probe amplification (MLPA). Tale test genetico, in caso di variante patogenetica nota in famiglia si focalizzerà sulla ricerca di tale variante nel probando, mentre in assenza di variante patogenetica nota in famiglia prevederà l’utilizzo di un pannello multigenico.
CHI SI AMMALA
I pazienti con FAP classica, se non trattati, presentano un rischio di sviluppare una neoplasia maligna del colon-retto pari a quasi il 100% prima dei 50 anni. Possiedono, inoltre, un rischio aumentato di sviluppare ulteriori neoplasie come il medulloblastoma, carcinoma papillare della tiroide (<2%), epatoblastoma (1-2%, in età = 5 anni), neoplasia pancreatica (< 1%), neoplasia gastrica (0,5-1,3%), neoplasia duodenale (4-12%) e desmoidi (neoplasia benigna dei tessuti molli, che tuttavia può presentarsi in forma localmente invasiva). Nei pazienti con AFAP il rischio di sviluppare un adenocarcinoma colonrettale è del 70% circa con un’età media di insorgenza più tardiva rispetto alla FAP classica (> 50 anni). Il rischio di sviluppare neoplasie gastriche, duodenali e tiroidee risulta essere simile a quello della FAP. COME SI CURA Negli individui con FAP/AFAP le strategie preventive sono volte ad identificare precocemente le lesioni preneoplastiche. Il pronto trattamento di queste ultime permetterà di prevenire lo sviluppo della neoplasia avanzata. La prevenzione consiste quindi nella regolare sorveglianza dei distretti corporei a rischio di sviluppare la neoplasia, in particolare il tratto gastrointestinale (colonretto, stomaco, duodeno e papilla di Vater, intestino tenue), tiroide. La sorveglianza degli altri distretti è valutata caso per caso in base al quadro clinico e/o alla familiarità per neoplasia di quel distretto. Inoltre, per quanto riguarda il distretto colonrettale, quando gli adenomi diventano difficili da gestire endoscopicamente per numero/dimensioni/caratteristiche, è raccomandata l’esecuzione di un intervento chirurgico di colectomia profilattica. Esistono due tipi di chirurgia colonrettale profilattica: la colectomia con anastomosi dell’ileo al retto e la proctocolectomia con anastomosi della pouch ileale all’ano. La tipologia di intervento chirurgico offerta al paziente dipende da diversi fattori, tra i quali l’entità del coinvolgimento del retto (numero e dimensioni degli adenomi rettali), l’anamnesi personale di desmoidi addominali, e la discussione con il/la paziente dei vantaggi/svantaggi di ciascun intervento (in particolare in relazione alla sfera riproduttiva).
presso Ospedale San Raffaele |