Ipofosfatasia
COS’È
L’ipofosfatasia è una malattia metabolica rara che deriva dalla perdita di funzione dell’enzima fosfatasi alcalina. Come conseguenza di ciò, i pazienti hanno difetti nella mineralizzazione scheletrica che conducono a rachitismo, osteomalacia e fratture così come ad anomalie scheletriche e ad altre complicanze (convulsioni, compromissione respiratoria, anomalie dentarie, nefrocalcinosi, debolezza e dolore cronico).
COME SI RICONOSCE L'espressione clinica è molto variabile. Si possono distinguere sei forme a seconda dell’età di insorgenza.
Nella forma perinatale, spesso letale, ci sono gravi anomalie della mineralizzazione presenti già in utero. Alla nascita si riscontrano sclere blu, demineralizzazione diffusa con protrusioni osteocondrali agli arti e complicanze respiratorie. Esiste anche una forma benigna prenatale, nella quale i sintomi migliorano spontaneamente. La forme infantile (esordio entro i 6 mesi di vita) si contraddistingue invece per le complicanze respiratorie, la craniosinostosi prematura, la demineralizzazione diffusa con alterazioni rachitiche delle metafisi, l’ipercalcemia, la bassa statura e la perdita prematura dei denti decidui. Nella forma giovanile (esordio dopo i 6 mesi di vita) le manifestazioni comprendono le deformità scheletriche associate a fratture, bassa statura e perdita prematura dei denti decidui. La forma adulta presenta fratture da stress, dolori alle cosce, condrocalcinosi e osteoartropatia a cui si può associare la perdita prematura dei denti decidui e permanenti. Infine l'odonto-ipofosfatasia è una variante caratterizzata dall'esfoliazione prematura dei denti e/o da gravi carie dentali, spesso non associate ad anomalie scheletriche. In generale, più precoce è l’esordio, più gravi sono le manifestazioni cliniche.
Le analisi di laboratorio sono utili nel confermare il sospetto clinico: l'attività della fosfatasi alcalina sierica è ridotta in modo significativo, mentre sono elevate le fosfoetanolamine nelle urine e i livelli plasmatici di piridossal-5-fosfato.
QUALI SONO LE CAUSE La conferma si ha con l’analisi genetica: il difetto alla base dell’ipofosfatasia è una mutazione del gene della fosfatasi alcalina ossea/epatica/renale (ALPL), che codifica per la fosfatasi alcalina tessuto-non specifica (TNAP). La trasmissione è variabile (autosomica dominante o recessiva) con penetranza incompleta. L'analisi mutazionale del DNA sui villi coriali rende possibile la diagnosi prenatale dell'ipofosfatasia grave.
COME SI CURA
Non esiste al momento un trattamento curativo per l'ipofosfatasia, anche se hanno dato buoni risultati i trattamenti sintomatici con farmaci antinfiammatori non-steroidei o la teriparatide.
Recentemente sono stati resi noti i risultati dei primi studi sulla terapia enzimatico-sostitutiva volta a normalizzare il processo metabolico, prevenendo i numerosi danni che insorgono con il progredire della malattia.
presso Ospedale San Raffaele |